All’interno dell'Erboristeria Parafarmacia D.ssa Valeria Tantardini, a Domodossola, condotta con passione e professionalità dalla dott.ssa Valeria Tantardini, troverai soluzioni naturali per la bellezza ed il benessere.
Scegli tra una vasta selezione di proposte come erbe, tè, tisane, spezie, caramelle, integratori erboristici, cosmetici naturali, profumi e farmaci da banco. Vieni a trovarci e sapremo consigliarti il prodotto più adatto a te!
L’idea di questo profumo nasce all’interno del Pentagono costituito dalle mura dell’Antico Borgo di Domodossola, nel quartiere Motta, in quella che fu Contrada S. Agata, ora Piazza Chiossi, dove troneggia Palazzo Bianchetti, con antichi decori gotici di trifogli, quadrifogli e pigne, testimoni dell’illustre famiglia a cui appartenne (il farmacista Giovanni Antonio, il deputato Giovanni e l’archeologo Enrico), divenuto ora sede della nostra erboristeria.
I nostri sono profumi unici e distintivi, che evocano i sentori del territorio ossolano catturando l'essenza delle meraviglie naturali di questa incantevole regione. Scegliendoli ti immergerai in un percorso emozionale e sensoriale che ti porterà in un viaggio attraverso i paesaggi e le tradizioni della zona.
Nel 1519 a Domodossola, dove ora sorge l’Ospedale S. Biagio, fuori le mura del borgo, un oratorio dedicato a S. Agata fu distrutto dal torrente Bogna, con poderi, mulino e conventino delle suore Humiliate del Terz’Ordine di S. Francesco.
Il percorso che conduceva al nucleo di S. Agata era denominato Contrada S. Agata e corrisponde all’attuale Via Paolo della Silva, il cui tratto centrale, dagli anni ’50, è diventato Piazza Chiossi, in conseguenza dell’abbattimento del Giardino Cintato da Mura (Hortus Conclusus) di Palazzo Silva.
L’ordine delle Humiliate era dedito alla cardatura della lana e alla tessitura. Negli archivi diocesani di Novara si legge, a testimonianza della presenza della chiesetta di S.Agata, di una prebenda di S. Agata eretta presso la Chiesa Collegiata di Domodossola. Le Humiliate di S. Agata di Domodossola possedevano alcuni beni anche a Premia in Valle Antigorio, presso l’Ospizio od Ospedale della Famiglia De Rodis, attiguo all’Oratorio di S. Bernardo, dove svolgevano servizio ai pellegrini in transito dai valichi dell’Arbola e del Griess.
Il 15 giugno, per la festa di S. Bernardo, distribuivano pane, formaggio e vino. La Contrada S. Agata è citata anche da Francesco Scaciga della Silva (1847): “...in Domodossola veggionsi oggigiorno gli stemmi Silva e Morone, scolpiti in marmo, sulla porta, che dalla Contrada di S. Agata mette al cortile dei Silva…”. La porta menzionata dallo Scaciga è il Portale d’Onore che dava accesso a Palazzo Silva. Il portale era adiacente al muro di cinta del giardino di Palazzo Silva di fronte a Erboristeria Tantardini (ora Piazza Chiossi) e permetteva di entrare nel cortile da Via Paolo della Silva (ex Contrada S. Agata), di rimpetto a Vicolo Facini.
Dopo l’abbattimento del giardino e delle sue mura, tale portale fu trasferito e collocato in esposizione nella Corte dei Marmi di Palazzo Silva, tuttora visibile con i suoi stemmi.
Valeria Tantardini
La piramide olfattiva del Profumo di Domodossola si ispira a piante, alberi, fiori e frutti, tipici del territorio ossolano. Nasce così un magico equilibrio di sentori, che ricordano l’erba appena tagliata dei prati alpini e i freschi effluvi di un ricco bosco montano. Il profumo è indicato sia per uomo che per donna.
Profumo artistico di nicchia
L'idea del Profumo 'Tabacco 1819", nasce così.
In una bancarella di antiquariato, trovo casualmente, un documento datato 1819:
"Manifesto camerale portante notificanza di alcune Sovrane disposizioni rispetto al privilegio della coltivazione del tabacco concesso all'Osso/a superiore", nel quale si annuncia la fine di alcuni privilegi sulla coltivazione del tabacco in Ossola: "Fermo rimanendo per I' Ossola Superiore il privilegio di coltivarvi il Tabacco colla proibizione di esportarlo giusta il disposto del Regio Viglietto delli 4 marzo 1815,
ne rimane vietata a quegli abitanti la manipolazione, sia per vendere, sia per uso proprio...".
Questa notizia storica, mi ispira a pensare ad un Profumo, con note olfattive, derivate dal Tabacco.
Un modo per narrare la storia del nostro territorio, attraverso un percorso olfattivo:
“La storia racchiusa in un flacone di profumo”!
Ricercando altri documenti sul tabacco in Ossola, leggo in "Raccolta degli atti del governa di S.M. il Re di Sardegna dall'anno 1814 a tutto il 1832", per quanto riguardava l'anno 1815: "È libera per gli abitanti dell'Osso/a superiore la coltura del tabacco per uso proprio". Eravamo sotto il Regno di Sardegna, con Re Vittorio Emanuele I di Savoia (Torino 1759- Moncalieri 1824) Re di Sardegna, duca di Savoia, sovrano dello Stato Sabaudo, dal 1802 al 1821.
Re che sposò Maria Teresa d'Asburgo-Este nel Duomo di Novara. Fu lui, che istituì a Torino, nel 1814, il Corpo dei Carabinieri Reali, da cui deriva la moderna Arma dei Carabinieri.
E' comunque dopo la scoperta dell'America, che il tabacco arriva in Europa.
Cristoforo Colombo, sbarcando sull'isola di S. Salvador nelle Bahamas, il 12-10-1492, scrive in data 15-10-1492, sull'isola della Fernandina: "queste foglie secche...devono essere molto apprezzate da queste popolazioni, perché già a San Salvador, me ne avevano offerte in dono".
Interessante, ciò che scrive lo storico Paolo Emilio Taviani ("/ viaggi di Colombo", "La grande scoperta" 1st. Geog. De Agostini 1985):"Le "tre cose nove" che più di ogni altra, sconvolsero l'economia, i costumi, il tenore di vita del Vecchio Mondo, furono il mais, la patata ed il tabacco. Minor tempo che per la patata, occorse, affinché gli europei, imparassero ad usare il tabacco (quasi 2 secoli per la patata, 70 anni per il tabacco)".
I morti all'anno che causa la nicotina del fumo di sigaretta, è altissimo, eppure il tabacco, all'inizio della sua scoperta, veniva ritenuto panacea e pianta decorativa. L'ambasciatore francese a Lisbona,
Jean Nicot (N1mes 1530 - Parigi 1600), porta in Francia, nel 1560, a Caterina de' Medici, foglie essiccate e polverizzate di tabacco da fiutare contro la cefalea, lanciando così la moda del tabacco da fiuto e denominando il tabacco, come Erba della Regina, o Erba di Nicot.
Il medico botanico J. Dalechamps (Caen 1513-Lione 1586), la chiamò Herba nicotiana in onore a Jean Nicot e poi, Carlo Linneo, (Rashult 1707 - Uppsala1778), le diede il nome scientifico, che detiene ancora, di Nicotiana tabacum L., Famiglia delle Solanaceae, stessa famiglia della patata.
Le infiorescenze rosa tubulari di tabacco, sono sempre state buttate come scarti pre-raccolta, ma invece attualmente, possono avere il privilegio di una "seconda vita", in profumeria, o in cosmetica, per ottenere prodotti non tossici, come oleoliti ed estratti, dall'azione antiossidante.
TESTI E ILLUSTRAZIONI VALERIA TANTARDINI
NOTE DITEST A: Tabacco foglie fermentate- Pesca - Mela
NOTE DI CUORE: Tabacco foglie e fiori- Gelsomino
NOTE DI FONDO: Accordo Legnoso e Ambrato - Patchouli - Musk - Vaniglia - FavaTonka
In "Tabacco 1819", l'anima femminile del fiore di tabacco e quella maschile della foglia di tabacco, protagonisti, si uniscono, con sensualità e carattere,
in un'espressione olfattiva che si sviluppa per gradi.
La singola nota derivata dalla foglia fermentata di tabacco, dal sentore pregnante, in sinergia con le altre note olfattive, trova equilibrio, trasmettendo benessere ristoratore.
Il dinamismo che vestono le note di testa fruttate, in equilibrio con le foglie di tabacco fermentate, si unisce alle delicate note di cuore fiorite di gelsomino ben equilibrate con i fiori di tabacco ed ancora, con le foglie di tabacco dal carattere forte, per arrivare alla stabilità nelle note di fondo, durature, legnose, ambrate e talcate.
L'equilibrio formulativo, dona, attraverso una soffice nuvola awolgente, un abbraccio che non soffoca, come un'aura tonificante,
che si va cercando nei momenti di stanchezza.
E quindi, l'insieme della piramide olfattiva, possiede in prima battuta aromi fruttati, freschi, garbati ma penetranti, capaci di colpire nel profondo ed in
seconda battuta, aromi seducenti ed avvolgenti, dalla lunga durata.
Quando stanchi, siamo svuotati di energia fisica e psichica, 'Tabacco 1819", inonda di una sferzata di positività per andare avanti.
La sua natura "Gender free", libera da generi, interpreta il "Leit-motiV',
il motivo conduttore, dell'anima contemporanea, accompagnando al piacere di utilizzare il profumo, secondo il proprio gusto, sia all'uomo che alla donna, intonandosi perfettamente nelle 4 stagioni.
"Tabacum 1819", è un lasciapassare per tutte le occasioni ed affidandoci a lui, riceviamo una certezza, quasi una forza interiore.
volgendo una scia aromatica discreta, caratterizza una forte immagine di sé.
Volendo aggiungere un accento più frizzante alla piramide olfattiva, può essere stratificato ("layering"), con profumi agrumati:
ottimo è l'abbinamento con un profumo al Bergamotto, Re degli Agrumi, diventandone compagno di tutta l'estate.
D'altro canto, è sicuramente un grande piacere, indossare 'Tabacum 1819", nelle lunghe stagioni fredde, fissando piacevolmente
le note talcate di fondo, sui capi di lana, di cashmere o di velluto.
Salute e saluti a tutti Valeria Tantardini
TESTI E ILLUSTRAZIONI VALERIA TANTARDINI